Disturbi respiratori del sonno e apnee notturne nei bambini
I disturbi respiratori nel sonno (DRS) sono disturbi della normale ventilazione e indicano uno spettro di patologie che va dal russamento primario fino alla sindrome delle apnee ostruttive notturne (OSAS).
Le OSAS, come definite dall’American Thoracic Society (1996) sono un disordine della respirazione durante il sonno caratterizzato da una prolungata parziale ostruzione delle vie aeree superiori e/o da un’ostruzione completa intermittente che durante il sonno interrompe la normale ventilazione e il normale pattern del sonno. Esse comportano ipossia intermittente, ipercapnia, aumento dello sforzo respiratorio e ripetuti micro-risvegli con frammentazione del sonno.
Tale patologia coinvolge tra il 3 e il 5% dei bambini con una maggiore prevalenza tra i 2 e i 7 anni e spesso non viene diagnosticata né trattata in tempo.
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno si può manifestare nei bambini con sintomi notturni e diurni.
Il russamento notturno è presente nella maggior parte dei bambini con OSAS , tuttavia, una storia di russamento non è sufficiente per la diagnosi, infatti molti bambini che russano non soffrono di apnee ostruttive.
Altri sintomi notturni sono:
- Pause durante la respirazione;
- Sonno agitato;
- Sudorazione notturna;
- Enuresi notturna (fare pipì a letto)
Inoltre, le OSAS pediatriche presentano una serie di complicanze come disturbi del comportamento, iperattività, deficit cognitivi e dell’apprendimento, nonché il rischio di insorgenza di patologie più gravi come ipertensione polmonare e cuore polmonare per cui si rende necessaria una diagnosi ed un intervento terapeutico precoce nei bambini affetti.
Per confermare la diagnosi di apnee ostruttiva del sonno sarà necessario eseguire degli esami strumentali. La polisonnografia notturna è il “gold standard” per la diagnosi di OSAS e consiste in una registrazione da effettuare durante il sonno per verificare la presenza di apnee notturne associate a desaturazioni (ovvero riduzioni intermittenti dell’ossigenazione del sangue).
La presenza di apnee notturne è legata ad uno squilibrio tra l’ampiezza delle vie aeree superiori e del distretto cranio-facciale e le dimensioni dei tessuti molli; tali problematiche si presentano sia in bambini sani che in pazienti affetti da sindromi genetiche come la sindrome di Down, la sindrome di Pierre-Robin, S. di Prader Willi, Labiopalatoschisi.
Le linee guida ministeriali italiane su “La Sindrome Delle Apnee Ostruttive Nel Sonno (OSAS)” identificano la necessità di un percorso diagnostico-terapeutico per il bambino con sospette OSAS che coinvolga il pediatra, l’otorinolaringoiatra, lo pneumologo, l’ortodontista e altri specialisti in funzione della esigenza specifiche del singolo paziente.
Tra i fattori di rischio quelli più comunemente riportati sono l’ipertrofia adenotonsillare, le anomalie craniofacciali con le malocclusioni ad esse associatee l’obesità.
Nei bambini con un’ipertrofia adenotonsillare significativa si procede solitamente all’intervento di adenotonsillectomia, previa indicazione chirurgica da parte dello specialista otorinolaringoiatra.
Inoltre, è stato dimostrato che in presenza di malocclusione la terapia ortodontica/ortopedica (come ad esempio quella di espansione del palato) in età pediatrica riduce l’entità delle apnee notturne ostruttive oltre a correggere le ossa mascellari.
Una valutazione ortodontica si rende necessaria nel bambino con OSAS e anomalie cranio-facciali (palato stretto, mandibola retrusa, mascellare retruso, morso aperto) in quanto la correzione delle malocclusioni scheletriche da bambini riduce anche il rischio di OSA nell’età adulta.
Pertanto, in presenza di sintomi che fanno sospettare la presenza di apnee notturne in un bambino è indicato rivolgersi ad uno specialista che sarà in grado di indicare il giusto percorso diagnostico e terapeutico in funzione delle esigenza del singolo paziente.
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